Dean Watson
Pt, PhD, MAppSc.
Trattando esclusivamente cefalea primaria e secondaria dal 1991, Dean ha oltre 24000 ore di esperienza clinica con 8000 pazienti. È il fondatore del Watson Headache® Approach, Direttore del Watson Headache® Clinic e del Watson Headache® Institute.
Il PhD di Dean ha investigato il ruolo delle afferenze cervicali nella cefalea primaria. Ha prodotto numerose pubblicazioni relative a mal di testa e cefalea, così come, invitato in numerose occasioni, ha presenziato come relatore a convegni internazionali.
Dean rimane un clinico attivo, docente, ricercatore e supervisore di PhD oltre che essere un professore aggiunto presso la University of South Australia.
L’esperienza clinica e la ricerca di Dean suggeriscono come le afferenze cervicali non solo siano responsabili di cefalea cervicogenica, ma rappresentino anche una sorgente periferica di sensibilizzazione centrale in condizioni di cefalea primaria.
Questo aspetto sarà discusso nelle sue presentazioni al simposio "Turning Primary Headache Upside Down"
Vi è ampio accordo che la sensibilizzazione del nucleo cervico-trigeminale si accompagni (come minimo) a emicrania. Vi sono connessioni elementari che mostrano come le afferenze (nocive) di C1-3 siano possibile fonte di sensibilizzazione centrale del nucleo cervico-trigeminale, sebbene siano largamente sottovalutate. Nella relazione dal titolo “Cefalea cervicogenica: una camicia di forza intellettuale?” presenterà le prove che le afferenze C1-3 giocano un ruolo chiave nella cefalea primaria.
Il modello medico della cefalea non può spiegare la cefalea unilaterale alternante. Oltretutto, la cefalea cervicogenica è considerata una cefalea unilaterale bloccata. Dean presenterà il caso di un comportamento alternante di una cefalea unilaterale che è cervicogenica (e circa l’80% delle emicranie alternano) in: “Cefalea alternante: C2-3 colpevole o innocente spettatore?”
Dean condurrà altresì uno dei workshop paralleli: “Fratture del dente non consolidate: la mobilizzazione passiva è controindicata? Un esercizio di ragionamento clinico”